Quel maledetto gobbo

Ora bisogna che io scriva a quel maledetto gobbo, che s’è messo in capo di co[glionarmi]; e per questa volta almeno, Dio sa s’io me lo meritavo, ch’è proprio un’idea storta. Ma vo’ ringraziarlo perché egli se la piglia meco, come anche con Domeneddio.

Il marchese Gino Capponi, il «candido Gino», a Giovan Pietro Vieusseux, il fondatore dell’omonimo Gabinetto, dopo la lettura della Palinodia.

Parole d’odio che rivelano la profondità e l’efficacia della critica leopardiana. Leopardi colpisce nel segno. E fa male.

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