Vasilij Grigor'evič Perov, Ritratto di Dostoevskij, 1872.

Personaggi e temi dell’«Adolescente» di Dostoevskij. Conclusione

Conclusione

In conclusione del romanzo, per mano di Nikolaj Semënovič, l’ex precettore di Arkadij [1], Dostoevskij fornisce un’indicazione importante, e per certi versi sorprendente, sul proprio modo di intendere e fare letteratura, ponendo al centro, sempre, l’attualità:

«Ma che cosa ha comunque da fare lo scrittore che non desidera scrivere nel solo genere storico e che soffra fortemente il suo tempo? Indovinare e… sbagliare» [2].

Contrariamente ad un Lev Tolstoj, tanto per citare il caso più celebre, e mi riferisco naturalmente a Guerra e pace, Dostoevskij alla storia antepone sempre l’attualità, la contemporaneità; raccontarla e interpretarla, svelandone anche i lati più oscuri e drammatici, è per lui una vera e propria missione. Dostoevskij soffre la propria epoca, affonda le radici in profondità in essa, affrontandola faccia a faccia, senza mai voltarsi dall’altra parte. Questo gli permette di imporsi come uno dei maggiori narratori e interpreti del proprio tempo, e di ogni tempo, perché al centro dell’interesse filosofico-letterario di Dostoevskij sta sempre l’uomo, sospeso tra Cristo e il sottosuolo [3], e l’uomo non cambia, mai, resta sempre quella creatura straordinaria e al tempo stesso terribile, perfettamente equidistante dalla beatitudine e dalla dannazione, ad un solo passo dall’una e dall’altra.

È raro trovare in un romanzo di Dostoevskij indicazioni di poetica di questo tipo. Questo dato rivela tutta la consapevolezza dello scrittore del peso e dell’incidenza attuali dell’Adolescente, con il pensiero che va immediatamente al tema della famiglia casuale, tema straordinariamente contemporaneo, e il cui risultato è sempre lo stesso: le sofferenze dei figli, vittime innocenti degli irresponsabili capricci dei genitori. Procreare è l’atto umano che richiede maggiore coscienza, più di ogni altro, e Dostoevskij lo sottolinea con forza in questo romanzo. Per quanto mi riguarda, ho sempre fatto mio l’aforisma di Cioran: «Aver commesso tutti i crimini, tranne quello di essere padre» [4].

NOTE

[1] Ricapitolo di seguito lo studio Personaggi e temi dell’«Adolescente» di Dostoevskij:

Introduzione
Capitolo primo. La famiglia casuale
Capitolo secondo. L’idea di Arkadij
Capitolo terzo. Versilov, l’«uomo libresco»
Capitolo quarto. Sof’ja e Makar ovvero la Russia
Capitolo quinto. Kraft e Olja ovvero l’epidemia dei suicidi

[2] Fëdor Dostoevskij, L’adolescente, introduzione di Eridano Bazzarelli, Rizzoli, Milano 2011, p. 758.

[3] Per un approfondimento sul pensiero dello scrittore russo rimando all’articolo Fëdor Dostoevskij, il pensiero: l’uomo tra Cristo e il sottosuolo.

[4] Emil Cioran, L’inconveniente di essere nati, traduzione di Luigia Zilli, Adelphi, Milano 1991.

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