Abbiamo raggiunto l’apice di questa prima estate Malpensante, ora è il momento di goderci il paesaggio per qualche settimana, dedicarci insieme a voi all’otium, poiché “mai come in agosto è bello inebriarsi di vino e di calore, di vino e di calore.”
Vorrei ringraziarvi a nome di tutti e quattro i teatranti che popolano questo speciale palcoscenico, per questi primi mesi d’azione e reazione che ci avete regalato. Abbiamo scritto tanto, ma possiamo e vogliamo fare di meglio.
Prima di congedarci per qualche settimana però, sento il desiderio di voler inoltrare una richiesta a voi tutti, voi che ci seguite più o meno numerosi: fatevi un regalo, anzi facciamoci un regalo. Adottate un libro, ma non lo abbandonate dentro la sacca del mare sommerso da granelli di sabbia fin dentro ogni orifizio in carta stampata, bensì leggetelo. Che rivoluzione sarebbe! Fatelo per voi, per noi, per l’umanità intera.
Detto ciò, ci ritroveremo qui verso la fine di questo mese, o forse nei primi giorni di settembre, quando le notti si faranno “buiosamente romantiche” e “le ariose melodie dei giorni sembreranno strofe classiche”. O se preferite, senza troppi sofismi, quando ritornerete a lavoro e cercherete qualcuno che vi faccia fuggire dall’ufficio, almeno con la mente.