
Come riportato dalla stampa di settore, la nostra adorata e sempiternamente sospirata Monna Lisa non lascerà la Francia. A renderlo noto, smentendo ufficialmente le voci che si sono rincorse negli ultimi tre mesi, è stato Jean-Luc Martinez, direttore del Museo del Louvre.
L’idea che il Ritratto più Pop del Cinquecento potesse lasciare il museo parigino per una vera e propria tourné mondiale aveva preso piede in Gennaio ed era stata ribadita il mese scorso dal Ministro della Cultura francese, Françoise Nyssen. Nell’idea del Ministro, l’opera avrebbe dovuto essere parte di una mostra itinerante che avrebbe portato in tutto il mondo i maggiori capolavori francesi: un importante segnale di “combattimento di ogni forma di segregazione culturale“, battaglia che vedrebbe così la Francia apparentemente schierata in prima linea.
Le motivazioni? Decisamente semplici, e dettate dal buon senso: le condizioni di conservazione della Monna Lisa sono delicatissime. In un quadro generale dove è bene tenere presente che persino gli spostamenti all’interno dello stesso museo vengono largamente evitati, bisogna ricordare che tali condizioni hanno richiesto che si provvedesse dal 2005 a misure straordinarie di preservazione, come ad esempio la costruzione di un micro-ambiente con temperatura e umidità controllate ed una solida spalla di cemento (oltre al vetro anti-proiettile). Pesano ancora i risultati, emersi dalle analisi del 2006, che rivelarono una preoccupante crepa del supporto ligneo all’altezza dei capelli della beffarda Gherardini.
Ulteriori spostamenti potrebbero, secondo il direttore del Louvre, provocare danni irreversibili ed irreparabili non solo al supporto, ma anche allo strato pittorico.
Non ci sarà quindi la Gioconda, ma gli spettatori potranno osservare da vicino l’ormai celebre Salvator Mundi, che con tutto il peso dei suoi 450mln$ è il detentore del record per il valore monetario più alto mai raggiunto. E forte risuona ancora la battuta dal 16 novembre 2017: «E pensate se fosse stato veramente di Leonardo, che prezzo!»
Articolo a cura di Marco Zindato.
Fonti: The Art Newspaper, Artnet News.