Umberto Boccioni (1882-1916) è fra gli esponenti più rappresentativi e prolifici del Futurismo. È tra i firmatari del manifesto di Marinetti, inoltre elabora egli stesso, insieme ad altri artisti fondamentali del movimento come Balla, Severini, Carrà e Russolo, il Manifesto dei pittori futuristi (1910), il Manifesto tecnico della pittura futurista (1910) ed il Manifesto tecnico della scultura futurista (1912).
La sua ricerca avanguardista tuttavia non si limita alle forme pittoriche e plastiche, bensì coinvolge anche la letteratura. I risultati più concreti di tale indagine letteraria sono le parole in libertà, pubblicate sul terzo numero – 1° febbraio 1914 – della rivista «Lacerba». Tali elaborati si rifanno a quelli contenuti nella raccolta di Marinetti Zang tumb tuuum (1912), volume fondamentale della poetica del paroliberismo elaborata proprio dal fondatore del Futurismo. Boccioni riprende l’uso del sostantivo puro e della coniugazione all’infinito del verbo, la totale eliminazione della punteggiatura e la presenza costante di onomatopeiche, ma in modo del tutto originale, producendo un effetto ben diverso dalle composizioni marinettiane. L’assenza di quel dinamismo ossessivo e caotico caratteristico di Marinetti, rende l’immagine rappresentata piuttosto distesa e placida, molto simile ad una visione pittorica. Le parole diffondono un’idea di chiaroscuro, priva di violenti contrasti, ed un’atmosfera sussurrata, quasi silenziosa. L’andamento realistico, o meglio umano del componimento diffonde una chiave di lettura letteraria del paesaggio innovativa, lontana dall’idillio eppure comunque intima ed autentica.
Uomo + Vallata + Montagna
Lentamente abbassarsi adagiarsi attraverso la montagna la testa toccare il muschio delle vette velarsi nella nebbia velarsi nella nebbia le nuvole sulla fronte Un ghiacciaio scivolare sotto l’ascella (cuscino cuoio raso cristallo) una cascata corrermi sotto la schiena (scciaccc sclaff sclocchete scloff sccicc sccicc sccicc) grondare grondare gocciare stillare le gambe sprofondate nel sole della valle Sentire e non toccare Quadrati verdi (velluto sofficità freschezza elasticità) rettangoli gialli (spinosità del grano delle spiche agonizzanti arsura attesa falce-lampo cantare) rettangoli bruni terrosi (friabilità ocra gialla terra di siena naturale terra di siena bruciata caffè viola cupo) Case (biacca calcina) dadi tappeto verde Pioppi misantropia meditazione acque lastricati acciaio gorgogliante Alberi confini agli angoli fumi di case al malleolo un fiume (cobalto polvere d’argento) sotto il polpaccio rotondità Rumori di zappe rabbiose nei tacchi Sentire sentire abbandono penetrazione non toccare Sotto il ginocchio un cimitero recinto geometrico di piccoli recinti geometrici piccoli cerchi neri poveri corone numerazione allineazione dimenticanza cancelletto pace modestia Richiami fischi canzoni bau-bau bau-bau beeee… beee… Silenzio sole universale calma orizzontale vette ventose granitiche deserte Il braccio destro fare ponte su piccola vallata umida fredda buia verde-cupo battaglione di pini macigni accovacciati sparsi lazzaroni immobili Sentire e non toccare Gli armenti pascolare all’ombra viola delle coscie e dei fianchi Aquila volare cravatta nastro spilla Silenzio del pendio battito del cuore (ticche-tac ticche-tac) brontolio di budella chimica temporale interno siiiiiibilo locomotiva treno giocattolo salire teuf-teuf teuf-teuf entrare tunnel sbuffata ultima buco nero cerchio granito mano sbuffa calore fumo teuf-teuf teuf-teuf ta taaa ta taaaaa Echi dondolio di alberi acciottolio sparire entrare procedere nel buco montagna ventre buio rotolìo interno segnali rossi metodici binari vene brontolìo interno uragano lontano geologica immobilità trapassa rapidità 300 cervelli al buio attesa LUCE vallata sole avvicinarsi avvicinarsi avvicinarsi arrivare baciare salutare gioia dolore Sentire e non toccare Silenzio frescura alla testa rarefazione abbassarsi delle nubi discesa dirigibili mongolfiere paracadute ronzare alle orecchie gli echi degli orridi silenzio conico dei burroni Spessore addensarsi appesantirsi stratificazioni atmosfera storni tèpore del pendio palazzina SANATORIO noia risate avanguardia del verde cespugli sentinelle pineta igienica tossire tossire tossire Afa della valle arature fascie bianche elissi strade maestre tortuosità di viottoli alberi segnali siepi confini cespugli apice triangoli orti Topografia di sudori lavori Voli di avvoltoi su l’ansare pacifico del petto.
Abbiamo parlato della differenza delle parole in libertà del pittore rispetto a quelle di Marinetti. Così che possiate osservare in prima persona lo scarto tra le due singolari produzioni avanguardiste, riportiamo quello che probabilmente è il componimento più celebre della raccolta Zang tumb tuum di Marinetti, Bombardamento.
Bombardamento
ogni 5 secondi cannoni da assedio sventrare
spazio con un accordo tam-tuuumb
ammutinamento di 500 echi per azzannarlo
sminuzzarlo sparpagliarlo all´infinito
nel centro di quei tam-tuuumb
spiaccicati (ampiezza 50 chilometri quadrati)
balzare scoppi tagli pugni batterie tiro
rapido violenza ferocia regolarita questo
basso grave scandere gli strani folli agita-
tissimi acuti della battaglia furia affanno
orecchie occhi
narici aperti attenti
forza che gioia vedere udire fiutare tutto
tutto taratatatata delle mitragliatrici strillare
a perdifiato sotto morsi shiafffffi traak-traak
frustate pic-pac-pum-tumb bizzzzarrie
salti altezza 200 m. della fucileria
Giù giù in fondo all’orchestra stagni
diguazzare buoi buffali
pungoli carri pluff plaff impen
narsi di cavalli flic flac zing zing sciaaack
ilari nitriti iiiiiii… scalpiccii tintinnii 3
battaglioni bulgari in marcia croooc-craaac
[ LENTO DUE TEMPI ] Sciumi Maritza
o Karvavena croooc-craaac grida delgli
ufficiali sbataccccchiare come piatttti d’otttttone
pan di qua paack di là cing buuum
cing ciak [ PRESTO ] ciaciaciaciaciaak
su giù là là intorno in alto attenzione
sulla testa ciaack bello Vampe
vampe
vampe vampe
vampe vampe
vampe ribalta dei forti die-
vampe
vampe
tro quel fumo Sciukri Pascià comunica te-
lefonicamente con 27 forti in turco in te-
desco allò Ibrahim Rudolf allò allò
attori ruoli echi suggeritori
scenari di fumo foreste
applausi odore di fieno fango sterco non
sento più i miei piedi gelati odore di sal-
nitro odore di marcio Timmmpani
flauti clarini dovunque basso alto uccelli
cinguettare beatitudine ombrie cip-cip-cip brezza
verde mandre don-dan-don-din-bèèè tam-tumb-
tumb tumb-tumb-tumb-tumb-tumb-
tumb Orchestra pazzi ba-
stonare professori d’orchestra questi bastona-
tissimi suooooonare suooooonare Graaaaandi
fragori non cancellare precisare ritttttagliandoli
rumori più piccoli minutisssssssimi rottami
di echi nel teatro ampiezza 300 chilometri
quadri Fiumi Maritza
Tungia sdraiati Monti Ròdopi
ritti alture palchi logione
2000 shrapnels sbracciarsi esplodere
fazzoletti bianchissimi pieni d’oro Tumb-
tumb 2000 granate protese
strappare con schianti capigliature
tenebre zang-tumb-zang-tuuum
tuuumb orchesta dei rumori di guerra
gonfiarsi sotto una nota di silenzio
tenuta nell’alto cielo pal-
lone sferico dorato sorvegliare tiri parco
aeroatatico Kadi-Keuy
F. T. Marinetti, Teoria e invenzione futurista, a cura di L. De Maria, Mondadori, Milano 1968.
In copertina: Umberto Boccioni, Autoritratto, 1905.