La settimanale e provocatoria lista di domande irrisolte. Ordine sparso per idee confuse.
“Giornalismi”:
– Spiegatemi perché Massimo Gramellini, (che è sicuramente una bravissima persona) ha costruito una carriera giornalistica sul buonismo e sul politicamente corretto? In questo fenomeno in fondo non trovo nulla di strano, quello che mi infastidisce è che sia diventato per una parte dell’opinione pubblica un esempio di giornalista libero e intransigente. Infine, avete mai letto un libro di Gramellini?
Miscellanea:
– Bisogna piangere ogni anno un numero più copioso di lacrime in occasione del Premio Tenco. Basta guardare le nomination di questo anno, dove figurano in bella mostra i Dear Jack, prodotto artefatto del carrozzone di Maria De Filippi e l’imbarazzante Dario Brunori, in arte Brunori Sas con la sua barbetta folta, perfetta per attirare un pubblico di giovani hipster e finti intellettuali del sabato sera. Perchè? Ma dico io, invitateli a Sanremo assieme ai Zen circus, ai Marta sui tubi, assieme a Dente. Ma chi cazzo è Dente?
– Non capisco perché chiunque compra una macchina fotografica diventa improvvisamente Ansel Adams?
– Perché in libreria si trovano tutti i libri di Coehlo e di Baricco? Ma ancora vorrei sapere perché in libreria posso trovare in ordine: pacchetti viaggio, animaletti di plastica, quaderni, penne colorate, cd di Eros Ramazzotti, tazze per la colazione e soprattutto i libri di John Grisham?
– Tutti abbiamo amato Roberto Benigni nell’evolversi della sua carriera formidabile, sin dalle geniali trasmissioni con Renzo Arbore, alla mitica “Televacca” in compagnia dello scomparso Monni e poi i suoi spettacoli “TuttoBenigni”. Abbiamo amato siparietti con Pippo Baudo, le mitiche battute prima su Craxi poi su Berlusconi e tutti gli interventi divertentissimi in una televisione degli anni ’80 molto abbottonata verso i poteri in generale. Abbiamo sopportato il sodalizio con Cerami degli anni Novanta, che ha fruttato due statuette dorate, ma che ha anche anestetizzato il brio di un artista irriverente. Io ho anche avallato le letture della Divina Commedia realizzate negli ultimi anni, letture che grazie alla sua strepitosa mimica hanno acquistato una sfumatura personale, e che soprattutto hanno avvicinato molta gente all’opera di Dante Alighieri.
Perché quello stesso artista è diventato negli ultimi tempi un satrapo melenso che non graffia più con l’ironia, con il corpo e con la sua spontaneità dissacrante? Perché Benigni sta incensando nel corso degli anni dei personaggi sempre più discutibili come Monti, Letta, Renzi, Draghi e ancora Scalfari (o almeno lo Scalfari degli ultimi anni )? Perché in ogni suo intervento deve infilare delle citazioni letterarie e filosofiche spesso eccessive e “prosopopeiche” come se dovesse ricostruirsi una verginità culturale (rispetto al suo passato da giullare)?
– Sappiamo perfettamente che l’arrivo del web ha stravolto la vita politica e sociale, ed è evidente come i politici di oggi vogliano apparire più moderni attraverso i social (esempio perfetto è il nostro caro “leccatore” di gelati, che poi sarebbe il nostro premier, e che non smette mai di scrivere qualche castroneria su Twitter ) ma non si accorgono che il contatto diretto con la gente li ridicolizza? Non si accorgono come non riescano a vincere la partita sui social, dove vengono sempre sfottuti, insultati e malmenati a ragione? Ma sopratutto, perché Gasparri usa twitter? Levategli il vino!
– Perché gli unici punti di contatto fra i cittadini e lo stato, fra i lavoratori e lo stato, sono diventati i “pizzini” delle tasse e la punta dei manganelli? Perché le forze dell’ordine non prendono le parti dei cittadini, almeno ogni tanto?